CRISI FOTOVOLTAICO E CLIMA: VERSO PARIGI TUTTI A FAVORE DEL FOTOVOLTAICO MA SOLO A PAROLE

La sfida mondiale sul clima e quella locale per far rinascere il distretto delle energie rinnovabili della provincia di Monza e della Brianza. Da Regione e Governo urgono azioni prima che sia troppo tardi.


URGENTE CHE CONSIGLIERI REGIONALI E POLITICI NAZIONALI TORNINO AD AGIRE PER OTTENERE DAL GOVERNO UN PROGETTO EUROPEO FEG PER L’INTERA FILIERA DELL’INDUSTRIA FOTOVOLTAICA DEL NORD ITALIA

Ora, che si avvicina il Summit ONU di Parigi sulla protezione del clima, praticamente tutti parlano a favore delle rinnovabili; peccato che alle parole non corrispondano i fatti. Anzi i fatti sotto gli occhi di tutti nel nostro territorio sono la morte del distretto delle energie rinnovabili della provincia di Monza e della Brianza, una volta considerato il più significativo della Lombardia.

Le tappe della crisi

Questo distretto industriale, complice la più totale insensibilità e passività delle istituzioni pubbliche, è stato praticamente smantellato pezzo per pezzo e, si può dire, a tappe forzate, anno dopo anno, come qui illustriamo.

2011 - L’installatore di pannelli solari New energy s.r.l., con sede a Villasanta, entra in concordato preventivo e i suoi dipendenti sono posti in cassa integrazione straordinaria.

2012 - Viene messa in liquidazione la Solarday s.r.l., di Mezzago; questa, con i suoi 110 dipendenti, rappresentava la più consistente realtà produttrice di pannelli solari fotovoltaici della provincia di Monza e della Brianza. 

2013 – A febbraio chiude la "storica" Solaris s.r.l., costituita a Monza nel 1978, e a giugno la Mx Group SpA di Villasanta. Questa società, che aveva in forza 90 dipendenti, controllava Solarday srl.

2014 - Viene messa in liquidazione la EU ENERGY s.r.l. di Concorezzomentre la società Carrier, che produceva a Villasanta oltre che condizionatori anche pompe di calore, delocalizzava i suoi impianti in Polonia.

2015 – E’ proseguita la moria delle società più piccole. Durante il corrente anno sono state poste in liquidazione la Sun Green Energy S.p.A.  di Monza e la Malgrati Tecnologie elettriche sas di Albiate, che operavano nel settore dell’installazione di pannelli fotovoltaici. Il 13 maggio 2015, anche l’ultimo “formale” barlume di società produttrice di pannelli solari del nostro territorio, la Solarcell SpA di Brugherio, ha ufficialmente dichiarato fallimento.  
E nel frattempo muoiono anche colossi finanziari fortemente internazionalizzati, come la Accent di Vimercate, attiva nel settore della microelettrica e produttrice di smart grid per le reti energetiche “intelligenti”.

Dal 2011 ad oggi quanti posti di lavoro sono stati persi da quello che una volta veniva chiamato distretto dell’eccellenza industriale green di Monza e Brianza? Limitandoci ai casi a noi noti sopraindicati (ma senza per questo escludere l’esistenza di altri…), possiamo concludere che hanno chiuso i battenti almeno una decina di medie e piccole aziende, di cui 7 del settore fotovoltaico e altre due di ambiti collegabili (pompe di calore, smart grid). Complessivamente, la perdita di posti di lavoro, avvenuta a partire dal 2011 sino ad oggi, è realisticamente valutabile almeno in quattrocento unità.
Infine va evidenziato che inoltre restano in sofferenza altre società dell’indotto del fotovoltaico, in particolare la Linkra / Compell con stabilimenti nei comuni di Agrate, Concorezzo, Cornate d’Adda, che vedono le loro maestranze interessate da ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione straordinaria (CIGS) per contratto di solidarietà.

La soluzione: il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) 

Che fare? Mentre è più che mai necessaria una strategia europea per dare vita ad un forte settore produttivo europeo in tale ambito, fortemente innovativo e quindi competitivo a livello mondiale in primis con la Cina, è pure indispensabile non disperdere il capitale umano del settore. Ciò in Brianza, come su tutta la filiera del fotovoltaico del Nord Italia, ovvero verso le province di Padova e Bolzano, dove purtroppo resta acuta la crisi occupazionale.
Per questo è urgente che il Governo italiano, coinvolgendo regioni e province autonome, si candidi ad essere titolare di risorse comunitarie per realizzare un progetto europeo del Fondo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) che riqualifichi la professionalità delle maestranze e ne promuova l’autoimprenditorialità nel settore delle energie rinnovabili. E’ questa la proposta che da tempo viene dal territorio di Monza Brianza e che Istituto Green Man ha strutturato in un documento consegnato al Ministero del Lavoro in un incontro tenutosi a Roma nel dicembre 2014, ma che purtroppo sinora non ha trovato nessun seguito a livello governativo.
Invece nel luglio 2015 il Consiglio regionale della Lombardia, su iniziativa del consigliere Ambrosoli, ha approvato un ordine del giugno che impegna la Giunta di Regione Lombardia a muoversi per predisporre un progetto FEG secondo le linee indicate dall’iniziativa dei cittadini. Ma sinora nessuno dalla Regione ha contattato i cittadini promotori. Quindi parole al vento quelle spese dai politici a luglio in Consiglio Regionale?


Chiediamo quindi a consiglieri regionali e politici nazionali di tornare a farsi carico seriamente della questione, prima che sia ormai troppo tardi.