Gli Ecologisti e Civici Verdi Europei di Monza e Brianza sostengono l'appello per una nuova Europa, «Per le persone, il pianeta e il benessere di tutti» promosso da wwf, concord, etuc e centinaia di associazioni europee in vista del prossimo vertice di Bratislava.
L’Europa è a un bivio ed il futuro della cooperazione europea ed i vantaggi che ne derivano sono in pericolo. Questo tocca il futuro della nostra società ed il modo in cui vogliamo essere visti dal resto del mondo. Riguarda il futuro del nostro pianeta ed il tipo di Europa in cui i nostri figli cresceranno. La crisi attuale mette in evidenza l’urgenza di riflettere su questioni fondamentali: come possiamo garantire che il progetto europeo recuperi la sua promessa di pace, democrazia e solidarietà? Come può l’Europa lavorare per il suo popolo?
Troppe persone in tutta Europa sono insoddisfatte e deluse dall’Unione europea e si sentono lontane dalle sue istituzioni e dalle sue politiche. Ma esistono in tutta Europa anche gruppi di politici impegnati, sindacati, comunità, ed organizzazioni non governative pronte ad agire e lavorare per un’Europa rinnovata. Insieme, siamo in grado di plasmare un’Europa globale, aperta, giusta, sostenibile, e che lavori per le persone di ogni età, estrazione sociale e nazionalità.
Da dove partire per costruire l’Europa che vogliamo e di cui abbiamo bisogno?
Rifiutare soluzioni populiste.
Questa crisi di fiducia arriva nel momento in cui la gente affronta difficoltà enormi come la diminuzione del tenore di vita e del potere di acquisto, l’aumento del lavoro precario, il disagio creato da politiche di austerità, l’ansia creata dall’arrivo dei migranti sulle nostre coste, e l’impatto del cambiamento climatico e della distruzione dell’ambiente. Proprio nel momento in cui le persone cercano risposte, l’euroscetticismo ed il nazionalismo, l’intolleranza e la disinformazione stanno vincendo sull’idea di cooperazione, umanità e solidarietà. Dobbiamo tutti – leader, media e individui – farci sentire in ogni occasione ed agire contro la divisione e l’emarginazione dei gruppi ‘diversi’ della società, e contro coloro che approfittano delle paure per propri fini politici.
Affrontare le sfide insieme.
Molte delle sfide che attendono l’Europa – quali le disuguaglianze, il cambiamento climatico, l’esaurimento delle risorse naturali, ed un’economia globale che avvantaggia un numero ristretto di persone – possono essere meglio affrontate tutti insieme piuttosto che singolarmente da ogni paese. L’Unione europea, che incarna la cooperazione e la collaborazione internazionale, ha bisogno di essere leader nel garantire uno sviluppo sostenibile e globale, nel promuovere i diritti umani, e nell’assicurare movimenti migratori dignitosi, in cui i rifugiati siano i benvenuti e tutti si sentano al sicuro.
Combattere per un’Europa sociale sostenibile, per le persone e per il nostro pianeta.
C’è bisogno di un cambiamento decisivo e di trasformazione nella volontà politica, nella direzione e nell’azione della politica. Questa visione è ben definita nell’Agenda delle Nazioni Unite del 2030 per lo sviluppo sostenibile, in cui al centro dello scenario ci sono la salute ed il benessere delle persone, la giustizia sociale, la protezione dell’ambiente, la democrazia e la trasparenza. Guidati da questo programma, le politiche economiche dell’Ue devono andare di pari passo con forti politiche sociali ed ambientali. Il mercato unico dell’Ue e le politiche internazionali devono promuovere regole applicabili che tutelino i lavoratori, i consumatori, tutti i cittadini – uomini e donne, giovani ed anziani – e il pianeta. Le politiche dell’Ue devono sostenere la democrazia, il dialogo, ed una maggiore uguaglianza all’interno ed all’esterno dell’Ue. Abbiamo bisogno di un’Europa che miri a migliorare le condizioni di vita di tutti.
Impegnarsi per un’Europa migliore e non per meno Europa.
La tendenza attuale a indebolire le istituzioni dell’Ue e a ridurre le tutele per le persone ed il pianeta in nome della ‘deregulation’ non è la risposta. Le politiche economiche attuali di riduzione del deficit ed aumento della ‘competitività’ hanno promosso un’interpretazione troppo restrittiva della crescita, ed i profitti aziendali non si sono tradotti in miglioramenti salariali dei lavoratori o della vita delle persone.
È stato proprio questo tipo di politica, ‘Europa sì, ma non troppo’, ad aver alienato le persone lasciandogli una sensazione di impotenza e di abbandono. Ora abbiamo bisogno di iniziative europee nuove ed avanzate per offrire vantaggi tangibili alle persone e per riconquistarne la fiducia. Europa ‘migliore’ è laddove l’azione congiunta dei suoi membri crea benefici tangibili per le persone ed il pianeta. Questo include una nuova attenzione per l’uguaglianza e l’inclusione, un rilancio del modello sociale europeo che dia un lavoro dignitoso, posti di lavoro qualificati e migliori condizioni di vita, una forte tutela ambientale, azioni significative sul cambiamento climatico, ed uno sforzo comune per accogliere ed integrare i migranti.
Ascoltare e coinvolgere.
I leader dell’Ue, i primi ministri, i presidenti, le personalità, e i parlamentari devono ascoltare ed essere coinvolti attivamente con i cittadini di ogni età ed estrazione sociale per capire e rispondere meglio alle preoccupazioni della gente e per proporre una nuova visione positiva dell’Europa. Tutti, e forse i giovani in particolare, debbono essere coinvolti più attivamente nelle decisioni che impattano sul nostro futuro. Insieme, siamo in grado di decidere ed agire sui temi che contano.
Perorare la causa per l’Europa.
Abbiamo bisogno di un dialogo autentico, democratico ed inclusivo sul futuro dell’Europa, e su come l’Ue possa fornire benefici tangibili per i cittadini europei. Noi siamo pronti a svolgere un ruolo attivo in questo dialogo, e a lavorare ancora più duramente per sostenere la causa dei benefici che il lavoro comune ha portato finora ai cittadini europei, e dei valori sui quali questa Unione si fonda.
L’appello “per le persone, per il pianeta e per la prosperità globale” è promosso da Wwf, Concord (Confederazione europea delle ong per gli interventi umanitari e di sviluppo) e Etuc (European trade union confederation) ed è stato sottoscritto da 177 associazioni europee