CONSUMO SUOLO LOMBARDIA: ANCORA TUTTA DA FARE LA BATTAGLIA PER LA SUA DEFINIZIONE

Il Consigliere Umberto Ambrosoli del Gruppo Patto Civico in Lombardia: la legge regionale presenta criticità nella definizione di  consumo di suolo e deve essere aggiornato il censimento delle aree dismesse, fondamentale per la rigenerazione urbana. Gli Ecocivici Verdi Europei Monza e Brianza esprimono il loro appoggio su questa importante questione.



Il comunicato stampa del  Gruppo Patto Civico trasmesso dopo la Relazione annuale 2014 sullo stato della pianificazione in Lombardia


“E’ ANCORA TUTTA DA FARE LA BATTAGLIA PER LA SUA DEFINIZIONE” 

Milano 11 settembre 2015 - “La relazione presentata dall’Osservatorio permanente della programmazione territoriale contiene molti punti interessanti, ma ha messo in luce anche tutte le criticità ancora aperte nell’applicazione della Legge 12 sul consumo di suolo, ormai a quasi un anno dalla sua approvazione in Consiglio e alla luce del fatto che essa prevedeva una scansione temporale per l'applicazione degli indirizzi ogni 12 mesi”. Lo ha dichiarato Umberto Ambrosoli, componente del Comitato Paritetico che si è riunito ieri per l’esame della Relazione sulla “Attività dell’Osservatorio permanente della programmazione territoriale - Relazione annuale 2014 sullo stato della pianificazione in Lombardia”.

“Dalla relazione  è emerso che vi sono criticità rilevanti: prima fra tutte quella attinente la difficoltà incontrata dagli uffici nella definizione di cosa intendere per consumo di suolo. Voglio ricordare – ha sottolineato Ambrosoli - che proprio sulla questione della definizione (vedi allegato ) si era incentrata la battaglia del Patto civico. Da quanto emerso mi sembra che sia una battaglia da riprendere e su cui vigilare: una classificazione delle definizioni del consumo di  suolo precisata in Legge (superficie urbanizzata, superficie urbanizzabile, ecc.) è fondamentale per capire cosa è successo fin qui e cosa è previsto,  al fine di poter definire obiettivi di riduzione ed azioni preventive nei confronti di eventuali disastri alluvionali. Tale preoccupazione è giustificata dal fatto che non è stata purtroppo riscontrata la dovuta attenzione nel processo di co-pianificazione sul recupero del patrimonio, rispetto al consumo di suolo verde ed agricolo che in questi mesi si è continuato a bruciare: per esempio nel Piano Casa regionale non ci sono dati sufficienti sulle operazioni di riqualificazione del già costruito rispetto al territorio libero. Anche il censimento delle aree dismesse, utile per la localizzazione di eventuali operazioni di recupero e di rigenerazione urbana, è risalente a cinque anni fa, ed andrebbe perciò urgentemente aggiornato. 

Infine, particolare attenzione va posta nell'adeguamento generale alla Legge 12  (anche rispetto al piano paesaggistico) sul passaggio dall’ex provincia alla città metropolitana di Milano: soprattutto per quel che riguarda gli aspetti di regolazione del periodo transitorio di passaggio dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) vigente di natura provinciale, al futuro Piano Territoriale Metropolitano. Questi temi mi sembrano tutti centrali per la salvaguardia del suolo agricolo e per una edificabilità legata soprattutto alla riqualificazione e rigenerazione del patrimonio esistente, oltre che per la difesa e la qualità del paesaggio". 

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