CRISI FOTOVOLTAICO BRIANZA: ANCHE PER LA COMMISSIONE EUROPEA LA STRADA GIUSTA PER RISOLVERLA E’ QUELLA PROPOSTA DAGLI ECOLOGISTI

Fotovoltaico MB addio? Dopo i dipendenti Solarday licenziati anche 102 lavoratori Mx group a Villasanta. ma fortunatamente buone nuove invece da Bruxelles: la Commissione Europea si dichiara disponibile a intervenire utilizzando il Fondo Europeo per la Globalizzazione (FEG) se il governo italiano lo richiederà. quindi Renzi, Maroni e C. datevi da fare!

Arrivata all’ultimo atto la vicenda dei lavoratori del settore dell’industria solare fotovoltaica di Monza e della Brianza coinvolti nella crisi occupazionale e aziendale delle società Solarday e MX Group iniziata con la scelta di delocalizzare in Serbia annunciata nel 2012.  

Dopo che a fine novembre 2013 il centinaio di dipendenti della Solarday dello stabilimento di Mezzago erano stati messi in mobilità, ora tutti i 102 dipendente MX Group di Villasanta hanno ricevuto in data 8 maggio 2014 la lettera di licenziamento che chiude la loro carriera di lavoratori dell’ex fiore all’occhiello del ex distretto fotovoltaico della Brianza!

E’ quindi urgente e fondamentale che le istituzioni regionali e nazionali si muovano per poter accedere alle risorse europee previste da Bruxelles per i lavoratori licenziati delle aziende coinvolte in crisi e ristrutturazioni dovute alla globalizzazione, e questo prima che i termini temporali previsti dalla normativa europea (4 o 9 mesi dalla data della lettera di licenziamento) scadano! Su questa partita l’Italia sinora non si è si mossa, quando invece Germania e Danimarca hanno già utilizzato questi fondi per le loro imprese del settore delle rinnovabili in crisi a causa della concorrenza internazionale.

Questo è quanto da tempo chiedono cittadini, ambientalisti ed ecologisti di Monza e Brianza!

Ma alla fine, almeno a Bruxelles, qualcosa si muove; dopo il Parlamento Europeo anche la Commissione Europea in data 12 giugno 2014 ha dichiarato ufficialmente di condividere le richieste espresse dal territorio di Monza e Brianza con la petizione 1331/2012 e sostenute dal Parlamento Europeo!

La vicenda

Ricostruiamo i più recenti episodi della vicenda. Dopo il dibattito intercorso a livello di Parlamento Europeo in occasione dell’audizione dei promotori della petizione, tenutasi a Bruxelles in data 20 marzo 2014, il Presidente della Commissione Petizioni Erminia Mazzoni in data 15 aprile inviava alla Commissione Europea una lettera che esprimeva preoccupazione per la situazione di grave crisi occupazionale e industriale del distretto solare brianzolo denunciata dalla petizione. La lettera chiedeva alla Commissione Europea di attivarsi per affrontare la crisi occupazionale a Monza Brianza e anche nel nord Italia, prevedendo di utilizzare, di concerto con le Regioni Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Bolzano, lo strumento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) come richiesto da Roberto Albanese durante l’audizione del 20 marzo u.s.

Il 12 giugno 2014 questa lettera della Presidente Mazzoni ha trovato risposta positiva da parte della Commissione Europea. Il documento della CE, che porta la firma del commissario Lazslo Adler, dopo aver affermato che “la Commissione Europea condivide in pieno  le preoccupazione espresse” a partire dalla vicenda Solarday – Mx Group, auspica che “le competenti autorità italiane introducano una domanda di sostegno” legata al Fondo di adeguamento strutturale alla globalizzazione, dando infine assicurazione che “la Commissione esaminerà la domanda una volta presentata, entro i termini previsti dal Regolamento Feg”.

Dunque Presidente del Consiglio e Ministri, ma anche Presidente Maroni, nonché Presidenti di Veneto e Bolzano, datevi una mossa!

Cittadini date una mano ai lavoratori licenziati del distretto fotovoltaico di Monza e Brianza sottoscrivendo la petizione rivolta al Presidente Renzi e ai Presidenti delle Regioni che l’Istituto Green Man ha promosso in change.org!

Ecocivici – Verdi Europei della provincia di Monza e della Brianza

Monza, 24 giugno 2014

La risposta della Commissione Europea del 12 giugno 2014